These StarGates are part of a bigger project, a series about world’s religions. The project, including a variety of artworks inspired by different spiritualities and religions wants to highlight and value the differences, under an anthropological point of view, about the need to answer to the existential questions of the human being.
Where do we come from? Where does life come from? Where are we going? What exists after death?
These questions have been existing since the beginning of humankind, they are archetypes of an unconscious that we call “collective”. Different answers come from different cultures and they are what outlines the nature of a religion. The artist dives deep into the world of spirituality, looking for contact points beyond the differences, without taking any position, only the one of the observer.
Questi StarGate rientrano in un progetto più ampio: una serie sulle religioni del mondo. Il progetto, di cui fanno parte varie opere di diverse spiritualità e religioni, vuole evidenziare e valorizzare le differenze all’interno di una riflessione antropologica sulla necessità di rispondere alle domande essenziali dell’essere umano.
Da dove veniamo? Da dove nasce la vita? Dove andiamo? Cosa esiste dopo la morte?
Queste domande esistono da quando esiste l’uomo, sono archetipi di un inconscio che chiamiamo “collettivo”. Le diverse risposte delle diverse culture sono ciò che va a delineare il carattere di una religione. L’artista indaga il mondo della spiritualità, cercando i punti di contatto al di là delle differenze, senza prendere alcuna posizione, solo quella di osservatrice.
The word Ho’Oponopono originated in Hawaii islands, and literally translates into “putting things in the right place”. According to Ho’Oponopono asking forgiveness for a mistake transforms the negative energy that we have produced into positive energy. Energy is renewed and given a new shape.
If we look through the drawing, and we follow the words which compose the mathematic symbol of infinity with our eyes we always go back to the starting point. This is the beauty of this symbol that is cyclic like a mantra, and it stops only for the will of our eyes. The Ho’Oponopono’s mantra repeats the words “I love you, I’m sorry, forgive me, thank you” and it is readable and repeatable infinite times. Penelope’s artwork is accompanied by the stars of the birth of who owns the artwork.
This choice includes the principle of union between humans and cosmos, ever-present in Penelope’s research. This research is connected to Ho’Oponopono’s philosophy principles: everything that we perceive is a product of ourselves and of our energy. Such energy is nothing but an extension and an expression of the energy of the cosmos.
La parola Ho’Oponopono ha origine nelle isole Hawaii, e si traduce letteralmente in “rimettere le cose al proprio posto”. Secondo l’Ho’Oponopono, chiedere perdono per un errore commesso trasforma l’energia negativa che noi stessi abbiamo creato in energia positiva. L’energia si rinnova e si ripresenta in un’altra forma.
Se percorriamo con lo sguardo il disegno, e seguiamo le parole che vanno a comporre il simbolo matematico dell’infinito, torniamo sempre al punto di partenza. Risiede qui la bellezza di questo simbolo che, come un mantra, è ciclico e si interrompe solo per volontà del nostro sguardo. Il mantra dell’Ho’Oponopono ripete le parole “Ti amo, Mi dispiace, Perdonami, Grazie” e si può leggere e ripetere infinite volte. L’opera di Penelope è accompagnata dalle stelle di nascita di chi possiede l’opera d’arte.
In questa scelta rientra il principio di unione tra uomo e cosmo che è sempre presente nella ricerca artistica di Penelope.
Ricerca affine con i principi filosofici dell’Ho’Oponopono: tutto ciò che percepiamo, sentiamo, e osserviamo è stato prodotto da noi e dalla nostra energia. Tale energia non è altro che un’estensione e un’espressione dell’energia del cosmo.
Christianity is the dominant religion in Penelope’s country of birth and the nearest culturally, as well as being a milestone for many European cultures. Religion represents our origins and has breathed life into many of the traditions we are rooted in and will always respect. Penelope chooses to represent religions in her works in the series of the same name because they are a universal search that gives a way into the spirit of the people questing after archetypes that are common to us all.
Investigating these themes in depth and understanding them shines a light on where differences lie in humanity and where there are points of contact. It expresses a part of the truth of our world. After the macro- and microcosm, there could only be a deepening of the spiritual plane.
Light passes through words and works of art, technology and, with a contemporary appearance, it joins past and present. Padre Nostro (Our Father) has in fact been deliberately written in Latin with Gothic lettering. By adding hints of the historical, the work creates a thread linking past and present.
Il cristianesimo è la religione dominante del paese di nascita di Penelope e la più vicina culturalmente, oltre che essere una pietra miliare di molte culture europee. La religione rappresenta le nostre origini e ha dato vita a molte delle tradizioni a cui siamo radicati e che rispettiamo da sempre. Uno dei motivi per il quale Penelope sceglie di rappresentare le religioni nelle sue opere è che permette di avvicinare l’uomo a culture e pensieri diversi e scoprire ogni volta nuovi universi.
Approfondire e conoscere questi temi mette in luce le diversità e i punti di contatto del genere umano ed esprime una parte di verità del nostro mondo. Dopo il macro e il micro cosmo non poteva che esserci un affondo verso la spiritualità.
La luce passa attraverso le parole e l’opera d’arte, tecnologica e con un’estetica contemporanea, diventa il connubio tra passato e presente. Il Padre Nostro è infatti volutamente scritto in latino e in carattere gotico. Aggiungendo caratteristiche di storicità l’opera crea un filo sottile tra passato e presente, tirando le fila con il passato e tentando di dare una risposta alle domande universali.
For this work part of a Shinto ritual prayer (Norito) has been chosen that says “Word that stops the individual leaves of the Heisei Bone Tree Negishi (Bonsai, ed.) herb. Goodbye to the celestial bait and divide the celestial clouds of the sky in their thousands separately. The heavenly descent is a snake. I am proud of you.”
Shintoism is an ancient religion with no founder, doctrines or dogmas. It evolved through a sense of awe and gratitude to natural world and it is expressed trough myth and rituals.
The objects of faith in the Shinto religion are deites called “KAMI”. Whatever seems strikingly impressive posseses the quality of excellence and inspiring a feeling of awe: oceans, mountains, rivers, trees, plants, animals and human beings are all examples of kami. In Shinto all the human beings are regarded as children or descendants of kami. Central to Shinto beliefs is purification known as “HARAE” in Japanese: it is intended to recover both physical and mental purity. Through purification our origin kami nature is restored.
It is important to remember that in Shinto the nature of human beings is considered to be essentially good. It is the practice of personal improvement of correcting one’s path and thus enjoying a positive attitude toward life. Since ancient time Shinto has taugh the goal of human life is to “become a KAMI”, through refining the personality to bring out a clean and bright character. As there is no doctrine of final salvation it is believed that we continue training for purification and further spiritual advancement. After phisical death until one eventually becomes a kami.
In Shinto ceremonies a prayer called Norito is recited in front of the Kami by a chief of presiding shinto priest. Shinto prayers usually open with words in praise of the Kami, make some reference to the origin and possibly the history of the specific ritual, enumerate the offerings presented, express thanksgiving and finally close with some words of respects and awe.
Norito is written and read in archaic Japanese and expressed in the elegant classical language. According to ancient belief, beautiful and correct wording will bring about good. This concept is based on KOTOKAMA, through which they think that words have spiritual power.
Per quest’opera si è scelta una parte di un norito shintoista giapponese che recita: “Parola che ferma le singole foglie dell’erba Heisei Bone Tree Negishi (Bonsai, ndr). Addio all’esca celeste e dividi le celesti nuvole del cielo a migliaia separatamente. La discesa celeste è un serpente. Sono fiero di te.”
La religione shintoista è molto antica; non ha fondatori, dottrine o dogmi. È fondata su un senso di gratitudine e stupore nei confronti del mondo naturale, ed è espressa attraverso il mito e i rituali. Le deità pregate dalla religione shintoista si chiamano “KAMI”. Qualsiasi espressione naturale che desti meraviglia viene venerata: gli oceani, le montagne, i fiumi, gli alberi, le piante, gli animali e gli esseri umani sono tutti esempi di KAMI.
Nella religione shinto, tutti gli esseri umani sono considerati bambini o discendenti dei KAMI. È centrale nella religione shinto la purificazione, conosciuta come “HARAE” in giapponese; questa viene usata per guarire e riportare alla purezza sia fisica che mentale. Attraverso la purificazione il nostro spirito KAMI viene riportato in vita. È importante ricordare che nello scintoismo la natura umana è considerata essenzialmente buona. Attraverso il miglioramento personale si può percorrere la strada giusta, e avere un’inclinazione positiva nei confronti della vita. Dall’antichità lo Shinto ha insegnato agli esseri umani che la vita viene vissuta per “diventare KAMI”, attraverso l’affinamento della propria personalità per portare a far affiorare un carattere pulito e splendente.
Visto che non esiste nessuna dottrina di salvazione finale, si crede che ci si affini per tutta la vita attraverso la purificazione e lo sviluppo spirituale. Dopo la morte fisica, si ritorna ad essere KAMI. Nelle cerimonie shintoiste una preghiera chiamata NORITO è recitata da un capo sacerdote di fronte ai KAMI. I NORITO cominciano pregando e apprezzando i KAMI, e fanno riferimento alle origini di uno specifico rituale, descrivono le offerte presentate, ed esprimono gratitudine, e infine chiudono con parole di rispetto e meraviglia.
I NORITO sono scritti e letti in giapponese arcaico, e sono espressi nell’elegante lingua classica. Secondo la tradizione, una lettura bella e corretta porterà bene. Questo concetto è basato sul KOTOKAMA, attraverso il quale si pensa che le parole abbiano un potere spirituale.
The artwork quotes a prayer from the religion Brahma Kumaris, descending from Hinduism: “I am the being in the center of the forehead radiating God’s purity to every cell of my body. My body is healed with God’s energy. I am an embodiment of peace, the original nature of the soul.”
The Brahma Kumaris is a Hindu spiritual movement that originated in Hyderabad, in Pakistan in 1936. The Brahma Kumaris see humans as being made up of two parts; an external or visible body and a subtle energy of the soul whose character structure is revealed through a person’s external activity. The group teaches that the soul is an infinitesimal point of spiritual light residing in the forehead of the body and all souls originally existed with God in a “Soul World”, a world of infinite light, peace and silence. Brahma Kumaris believes God to be an incorporeal point of light.
L’opera cita le parole di una preghiera Brahma Kumaris, discendente moderna dell’induismo: “Sono l’essere al centro della fronte che irradia la purezza di Dio in ogni cellula del mio corpo. Il mio corpo è guarito con l’energia di Dio. Sono un’incarnazione della pace, la natura originale dell’anima.”
Il Brahma Kumaris è un movimento spirituale indiano che ebbe origine a Hyderabad, in Pakistan nel 1936. Il Brahma Kumaris vede l’essere umano composto da due parti: un corpo esterno o visibile e una sottile energia dell’anima la cui struttura caratteriale viene rivelata attraverso l’attività esterna di una persona. Il gruppo insegna che l’anima è un punto infinitesimale di luce spirituale che risiede nella fronte del corpo e tutte le anime esistevano originariamente con Dio in un “Mondo dell’Anima”, un mondo di luce infinita, pace e silenzio. Il Brahma Kumaris crede che Dio sia un punto di luce incorporeo e colui che toglie il male dalle anime. L’opera si fa portatrice di questi valori e li esalta usando il medesimo simbolo: la luce. Il fascio luminoso scorre all’interno delle sue parole, le esalta e con il movimento, dà loro vita. I valori delle religioni sono essenziali per Penelope, li studia, ricerca le loro origini e, attraverso la sua arte, li trasforma in materia con la consapevolezza costante che l’autorevolezza della storia e lo spirito costruttivo delle religioni sono la base fondante della nostra cultura e incipit per il futuro dell’universo e dell’umanità.
The first artwork of the series on Religions by Penelope Chiara Cocchi. The artist looks for new ways of showing the same energy that is in every culture, the archetypes of Life itself. The series on religions shows several different prayers in different cultures and languages of the world. One only God – Life itself – is shown through all the differences. The tunnel of Life and Death that is shared among all living creatures.
Of the world’s major religions, Judaism is considered one of the oldest monotheistic faiths. Its scriptures traditions and values have strongly influenced monotheistic religions that have come after it including Christianity and Islam. Many aspects of Judaism have had a direct influence on age-old ethics and laws governing society in the west. How would it not be possible to adopt it as the origin of the series on religion?
La prima opera della serie sulle Religioni firmata da Penelope Chiara Cocchi. L’artista è sempre alla ricerca della stessa energia che è contenuta nelle diverse culture, l’archetipo stesso della Vita. La serie sulle religioni mostra diverse preghiere provenienti da diverse culture e lingue del mondo. Un unico Dio – la Vita stessa – è mostrata attraverso le sue diverse espressioni. Il tunnel della Vita e della Morte che è condiviso da tutti gli esseri viventi.
Tra le maggiori religioni mondiali, l’Ebraismo è considerato una delle religioni monoteiste più antiche. I testi, tradizioni e valori hanno fortemente influenzato le successive religioni monoteistiche, tra cui il Cristianesimo e l’Islam. Molti aspetti dell’Ebraismo hanno inoltre influenzato direttamente o indirettamente l’etica secolare e le leggi civili occidentali. Come non adottarlo come origine della serie sulle religioni?